sabato 2 luglio 2022

Libri da leggere: i diari di Emanuele Artom

«Siamo figli della nostra generazione: riusciremo a rinnovarci senza invecchiare? (p.148)».

I diari di Emanuele Artom (1915-1944), partigiano ebreo piemontese, sono un testo che tutti dovremmo leggere. E non soltanto per il già di per sé straordinario il percorso spirituale di Artom, intellettuale antifascista e poi partigiano col ruolo di commissario politico per il P.d'A. in Val Pellice e in Val Germanasca; li dovremmo leggere per l'onestà con cui, a partire dalla propria esperienza, Artom racconta prima l'evoluzione di una generazione e quindi la Resistenza, una Resistenza per niente mitizzata ma da lui vissuta con altissimo senso morale.

I diari si compongono di due parti: la prima dal gennaio 1940 al settembre 1943, la seconda dal novembre del 1943 al 23 febbraio 1944. Ne emerge il progressivo percorso intellettuale e morale dell'autore, fino alla scelta di aderire alla Resistenza. Vi si trovano fatti ed episodi della vita quotidiana ma anche profonde riflessioni sul significato profondo che l'antifascismo prima e la lotta partigiana poi rappresentano per Artom: uno scontro etico fra un mondo di sopraffazione e la possibilità, attraverso la Resistenza, di costruire una società nuova, fondata su presupposti morali totalmente diversi rispetto al fascismo. 

Catturato nel marzo del 1944, Artom morì a seguito delle torture subite; il suo corpo non è mai stato ritrovato.

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