sabato 30 aprile 2022

La cultura secondo Toni Giuriolo

Il testo che condivido di seguito è tratto dalle carte di Antonio Giuriolo (1912-1944), intellettuale antifascista vicentino, esponente del Partito d'Azione, comandante partigiano, caduto a Lizzano in Belvedere il 12 dicembre 1944, medaglia d'oro al valor militare.

Giuriolo a Tremosine sul Garda nel 1938.

«Il mondo è tutto travagliato dalle scosse di una crisi violenta; è una tempesta che non investe solo le vecchie istituzioni politiche e sociali, i rapporti internazionali e intercontinentali ma anche i costumi, le idee, le fedi e le tradizioni. La guerra se dall'esterno appare prima di tutto la febbre che brucia nel corpo malato della nostra civiltà, è sostanzialmente, guardata nell'intimo, l'espressione esasperata di un complesso dissidio morale e spirituale. Sembra che tutte le contraddizioni che si sono venute man mano accumulando nella storia dell'ultimo secolo si siano sviluppate in un modo sempre più inestricabile; perciò c'è ora bisogno della spada per tagliarlo; e i carri armati e le divisioni aeree sono il simbolo modernissimo di questa tragica fatalità a cui gli uomini sono ancora sottoposti, di dover straziare la carne viva per ricomporre gli squilibri profondi dello spirito. Di questa crisi veramente totalitaria la prima a soffrirne è la cultura; anzi si potrebbe dire che l'intimo disorientamento che ora la travaglia sia di questa crisi uno dei sintomi più gravi e più preoccupanti. Ed è naturale che sia così. La cultura non è un ornamento lussuoso e superfluo della vita; ma una sostanziale necessità: sorge da essa, perché in essa ritrova l'impulso a creare i suoi valori universali ma in essa poi questi valori fa rifluire, essa è la voce con cui la vita si esprime; l'anima con cui la vita prende coscienza di se stessa; lo spirito che rielabora e rinnova i motivi, gli ideali che servono di direttive alla vita, La cultura perciò sorge come un’esigenza vitale dalla vita stessa; ma con la vita non si confonde: crea valori spirituali che poi rifluiscono nella vita per fecondarla e dirigerla; ma in questa attività non si esaurisce tutta. Si cala continuamente nel gorgo della vita per poi elevarsi continuamente su di essa: come Anteo, ha bisogno di riprender forza dalla terra madre ma da questa se ne distacca per una sua ben definita funzione. La storia è appunto il continuo scomporsi e ricomporsi di questi squilibri che si aprono fra la cultura e la vita; e il ripresentarsi sotto nuove forme, di questo travaglio fondamentale che sempre più s'approfondisce».

Testo riportato in R. Camurri, Pensare la libertà. I quaderni di Antonio Giuriolo, Marsilio, Venezia 2016. pp. 483-484.

venerdì 29 aprile 2022

Lezioni ad Arzignano

 Care lettrici e cari lettori,

ad Arzignano (Vi) organizzano questa bella serie di incontri cui ho l'onore di partecipare. 



martedì 19 aprile 2022

Prossimi appuntamenti (fine aprile 2022)


Care lettrici, cari lettori, 
si preparano tempi di incontri. Ecco quelli di questa settimana:



- giovedì 21 aprile p.v. presenterò I monti celesti a Muzzolon, in dialogo con l'amico Paolo Baruffa;
















- venerdì 22 aprile p.v. dialogherò con l'amico Giuseppe Mendicino sul suo ultimo libro, Mario Rigoni Stern. Un ritratto (Laterza, 2021);

















- domenica 24 aprile p.v. sarò ospite della comunità di Castel Condino (Tn) per parlare di Primo Levi, dei suoi libri, della sua testimonianza.