domenica 24 gennaio 2021

Libri da leggere: "Si fa presto a dire fame"

<<Poi non udimmo che urli frenetici e spari al di là del muro. E all’alba delle due mattine successive fu una continua processione di monatti che entravano dalla porta di ferro e passavano dinanzi al nostro blocco con i barelloni vuoti, per ripassare poi con tristissimi carichi. Erano ancora corpi umani quelli che vidi in quei barelloni? Sembravano scheletri indossanti una pelle livida, sbranata, uncinata, lacerata, forata dai proiettili, chiazzata di sangue che non sembrava più sangue tanto era pallido. Nel groviglio delle membra le teste riverse avevano aspetti infernali. Guancie (sic) scarnificate, occhi vitrei spalancati quando gli occhi ancora c’erano, bocche sfondate, crani aperti. Nessuna cosa al mondo potrà mai farmi dimenticare quella sintesi di tutta la possibilità di strazio delle creature umane.
Capii allora veramente che cosa era Mauthausen>>.

Piero Caleffi, Si fa presto a dire fame, Edizioni Avanti!, Milano-Roma 1954, pp. 140-141.

 

Piero Caleffi, nato a Suzzara nel 1901 e morto a Roma nel 1978, fu dirigente socialista e, durante la guerra, partigiano e dirigente del Partito d’Azione. Arrestato più volte prima della guerra, nel 1944 viene di nuovo catturato e spedito dapprima al campo di transito di Bolzano-Gries e quindi a Mauthausen. Dopo la guerra Caleffi sarà giornalista e verrà eletto in Senato per il PSI per più mandati. Sarà anche presidente dell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati). Si fa presto a dire fame esce in prima edizione nel 1954 e sarà poi ripubblicato più volte divenendo una lettura imprescindibile fra i libri di memorie sull'internamento nei campi nazisti. L’episodio a cui si fa riferimento nel passo riportato è l’evasione di massa dal terribile blocco 20 di Mauthausen, la notte sul 1 febbraio 1945.

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