domenica 10 luglio 2016

La vita di Mario Rigoni Stern: una biografia che si legge come un romanzo

Ho terminato ormai da qualche settimana la lettura di Mario Rigoni Stern. Vita, guerre, libri, biografia del "Vecio dell'altipiano" scritta da Giuseppe Mendicino. L'autore, studioso per passione e non per professione, grande conoscitore dello scrittore asiaghese, aveva già curato due raccolte di scritti di Rigoni Stern: Dentro la memoria. Scritti dall'Altipiano (Editoriale Domus, 2007, allegato alla rivista "Meridiani Montagne") e Il coraggio di dire non. Conversazioni e interviste 1963-2007 (Einaudi, 2013).

Avevo acquistato il volume il 12 giugno scorso ad Asiago, di ritorno dalla splendida passeggiata fra memoria e letteratura in compagnia di Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu (di cui ho scritto qui). Una settimana dopo ho avuto l'onore di incontrare di persona Mendicino, nel corso di una suggestiva presentazione organizzata dalla Libreria Liberalibro di Valdagno.

Mario Rigoni Sern nel celebre ritratto di Adriano Tomba
L'incontro e una veloce ma intensa chiacchierata con l'autore mi hanno acceso ancor più il desiderio di leggere il libro. Ho dovuto attendere però ancora qualche giorno, a causa delle incombenze legate agli esami di terza media. Conclusi gli esami, licenziati i miei ragazzi, non ho avuto più impedimenti e in pochi giorni ho percorso le 345 pagine sulla vita dello scrittore. Lo confesso: ero pieno di curiosità e carico di aspettative. Chi mi conosce sa quanto ami i libri di Rigoni Stern e quanto l'abbia seguito nei suoi ultimi anni. A lui devo molto, come scrittore ma anche come uomo.

La copertina del libro
Il lavoro di Mendicino non ha deluso le aspettative. Da ottimo conoscitore dei testi e da amico ed estimatore di Rigoni, che frequentò fino a pochi mesi prima della scomparsa, nel giugno 2008, Mendicino, che ha lavorato per sette anni all'opera, ha compiuto un lavoro meticoloso e preciso; accanto a ciò spiccano l'umanità con cui l'autore si è dedicato alla scrittura e il profondo affetto per lo scrittore. Quest'ultimo aspetto dà, a mio avviso, un sapore particolare al libro: non un arido saggio accademico ma un libro vivo, preciso nelle ricostruzioni, basato in buona parte sugli scritti dell'autore oltre che sulle informazioni reperite consultando la famiglia e i documenti, ma anche, ripeto, profondamente umano, profondamente vivo.

Altro aspetto che mi ha colpito è la tensione etica che traspare nelle pagine di Mendicino, una tensione frutto di quello stesso afflato che sosteneva la vita e la scrittura di Rigoni Stern. Di lui si legge a tal proposito nell'Introduzione: <<Lo indignavano le ingiustizie e le prepotenze verso i deboli e verso la natura, aveva un codice di valori solido e coerente, che lo guidava nella vita di tutti i giorni come nella scrittura. 
Anche quando le sue storie rievocano vite e luoghi portati via dal tempo, la tensione etica che le attraversa le rende attuali, perché guerre, distruzione dell'ambiente e ingiustizie non sono regredite rispetto al secolo passato. La nitidezza della sua scrittura e la narrazione dei fatti come davvero avvenuti sono un piccolo viatico di civiltà contro retorica e superficialità, oltre a essere una piacevole compagnia>>. Non serve aggiungere altro; qui c'è tutto Mario Rigoni Stern.

Rigoni Stern con Giuseppe Mendicino
Fra i capitoli per me più appassionanti del libro figurano il secondo, dedicato alla scuola militare di alpinismo di Aosta (1938-39), il terzo, che narra delle campagne di Francia e Grecia (1940-41) il quarto e il quinto, relativi alla campagna di Russia (1941-43) e alla tristemente nota ritirata. Altrettanto interessante il capitolo nono, dedicato alle grandi amicizie di Rigoni Stern: con Elio Vittorini, coi compagni di guerra e di prigionia, con Nuto Revelli e, soprattutto, con Primo Levi.

Il libro si distingue per una scrittura piana e scorrevole, caratteristiche che ricordano lo stile stesso di Rigoni Stern, e per un ricco apparato fotografico. Insomma, una lettura che non può mancare per gli estimatori del "Vecio". A ormai otto anni dalla scomparsa di Rigoni, il libro di Mendicino restituisce con sapienza una figura unica della nostra terra, grande scrittore e grande uomo, in una biografia che si legge col gusto di un romanzo.




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