<<Anche in questi mesi, mentre, fra mille difficoltà quotidiane, fuori e dentro di noi, si cerca di portare avanti il dialogo con i nostri studenti, l’ombra della burocrazia incombe. Attenzione, non sono qui per demonizzarla: siamo istituzione pubblica, i documenti attestano, offrono trasparenza nella condivisione dei fini, nella progettazione e nella valutazione, dunque servono. Non si tratta di scegliere fra sì o no, piuttosto, si tratta di capire come e quanto e perché e dove. Sì, dove. Si tratta di fermarsi ogni tanto a riflettere, come un pellegrino a misurare la via; si tratta di interrogarsi sui fini e sui mezzi, sugli obiettivi e sulla meta, sospendendo per un istante la corsa cui a volte con troppa foga ci sottoponiamo. Perché anche l’illusione di trovare una casella per ogni aspetto della realtà può produrre frutti avvelenati: “Dum scribitur vita transcurrit” mi disse un giorno un collega riferendosi a non so quale documento che stentava a completare. Era sconsolato e con lo sguardo trasmetteva quello che le parole non dicevano: perché? a che scopo? Ecco, questi mesi potrebbero servire anche a questo, a riflettere su obiettivi, scopi e direzioni da prendere>>.